Namibia
Il viaggio in Namibia è stato un viaggio ricco di significati per me, un viaggio di scoperta, anche interiore.
Sono stati 3000 chilometri percorsi on the road sulle strade di un’Africa lontana dalla visione comune di chi si approccia a questo continente dall’Europa, dall’Italia.
Efficienza, pulizia, ordine… un angolo di “occidente” in un territorio, da sempre, considerato un passo indietro ai paesi industrializzati. Il passato coloniale di stampo tedesco è rimasto ed è ancora fortemente presente.
Deserto
Namibia è sinonimo di deserto, non solo perché questo ambiente ricopre una grande porzione di territorio, ma anche perché comprende alcuni dei deserti più antichi ed iconici. Sicuramente per gli amanti dei paesaggi aridi e dei “monumenti” geologici questo è uno dei “Place to be”. Magnifici lodges, perfettamente attrezzati, consentono di vivere un soggiorno con tutti gli agi in luoghi dove la vita lotta con temperature e condizioni atmosferiche proibitive… e per questo si pagano a caro prezzo, commisurato, però, al servizio.
Che magnifiche sensazioni dà, vedere come in ambienti così inospitali tutte le forme di vita combattono per sopravvivere… gli elefanti del deserto, gli sparuti oryx che spuntano all’improvviso tra le dune, singoli alberi in pianure sconfinate… spettacolo!
Wildlife
La Namibia è ricca di molti protagonisti della tipica fauna africana, ma il classico safari non è così protagonista del viaggio come potrebbe esserlo in paesi come la Tanzania o il Kenya.
I grandi animali si possono trovare nei parchi e nelle riserve private: di fatto arginati da chilometrici recinti che consentono la pacifica convivenza con le attività umane. Il parco di Etosha è sicuramente il più famoso della Namibia, ma, ad esempio, molte sono le farm rifugio per i cheetah, i ghepardi, a volte controverse per l’addomesticazione” di questi grandi felini.
Suggestivo il passaggio sulla costa, a Walvis Bay, là dove le dune del deserto arrivano direttamente in mare e dove colonie di otarie creano un impatto visivo di incredibile fascino.
Dal mio punto di vista l’esperienza nell’Etosha è stata bellissima, anche perché, forse, ero io stesso a guidare il fuoristrada tra le piste del parco e il senso di libertà percepita era maggiore. Nel mio cuore, però, le pianure del Serengeti sono sempre al primo posto.
Popolazione
La Namibia è uno dei paesi al mondo meno densamente abitati, ma, allo stesso tempo è un vero e proprio crogiolo di etnie anche molto diverse tra loro.
Sono almeno 11 i gruppi etnici presenti nel paese e alcuni sono davvero iconici, come i Boscimani e gli Himba, grande polo attrattivo per gli amanti del reportage geografico. Questo interesse ha fatto sì che molte tribù, per sostenersi economicamente e non farsi contaminare troppo dalla globalizzazione, hanno dato vita a dei veri e propri living museum dove i visitatori possono assistere a riti, tradizioni e scene di vita quotidiana propri di quelle culture.