Sono 18 anni che ho imboccato uno di quei bivi che ti cambiano l’esistenza, 18 anni che sono iscritto in Croce Bianca Imperia.
Ho vissuto tanti momenti, belli, brutti, intensi, allegri, euforici, tristi, formativi… difficili… sì, difficili… ma ciò che abbiamo vissuto tra marzo e aprile 2020 è stato il momento più difficile. Il momento in cui tra la paura e il senso del dovere hanno lottato tra di loro per avere il sopravvento e che hanno, alla fine, deciso di percorrere strade parallele per poter permetterci di portare a termine il servizio nel migliore dei modi.
In questa altalena di emozioni ho, davvero per caso, iniziato a fotografare i volti di chi, insieme con me, si trovava in sede a prestare servizio. La mascherina sul volto aiutava a sottolineare quello che, da sempre, è il primo punto di contatto nella comunicazione interpersonale, ovvero gli occhi. A tutti chiedevo di sorridere perché si vedessero gli occhi sorridere. A tutti chiedevo di sorridere perché l’obiettivo era ed è fissare nella memoria il lato positivo di questo periodo buio che ci ha visto vivere e superare una dura esperienza insieme, rafforzando lo spirito di gruppo.
Avrei voluto ritrarre tutti tutti coloro che dalla chiusura totale, il 12 marzo, al 4 maggio, hanno prestato servizio attivo, ma non è stato possibile: ho voluto, pertanto, inserire una silhouette che vuole rappresentare tutti coloro che non sono stati ritratti, tutti coloro che per varie ragioni non hanno più potuto prestare servizio attivo, ma che hanno fatto sentire il loro supporto, tutti coloro che in vari modi ci hanno fatto sentire la loro vicinanza e ci hanno supportati.
La mia speranza è che quando queste foto, stampate, ricapiteranno in mano dei protagonisti tra cinque, dieci, vent’anni o forse più questi sentimenti riaffiorino e facciano nascere un nuovo sorriso.